Testi per la vita monastica                                                     Liturgia - sezione II


scheda

Gesù Cristo nell’Eucaristia

piccola  sintesi  teologica

 


estratto dal nostro:  “Stile di Vita monastico” 1991

Direttorio per la vita monastica della nostra comunità


L'Eucaristia è il mezzo scelto da Gesù per comunicarci vita divina: quella che discende dal Padre, quella che risiede in Lui, quella che ci è data con la sua morte redentrice. 

Essa riproduce per noi questa morte, essa rende presente la vittima. In un banchetto di sacrificio noi ci uniamo a questa vittima. In tal modo essa è simbolo e legame del Corpo Mistico. 

Sacramento della vita eterna, della vita divina, donataci col sacrificio della Croce e comuni- cataci con il battesimo, 1'Eucaristia è il sacramento vivente di questo sacrificio

Come tale esso fu istituito nell'ultima Cena. Deve esser riprodotto sino alla fine dei tempi come la predicazione per eccellenza della morte e risurrezione del Signore

Così l'Eucaristia prepara il banchetto escatologico del regno. Essa è la prefigurazione di questa festa messianica dove con l'amore saremo uniti per sempre al Dio Uno e Trino.


Abbazia Nostra Signora della Trinità  -  Monte Monastero – 29020 Morfasso  PC  Italia


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sommario


parte  I  -  DATI  POSITIVI  E  STORICI

                   i dati biblici     

                   i dati patristici e liturgici 


parte II ESPOSIZIONE  DOTTRINALE

            1.   il sacrificio della Messa

                  l’assemblea 

                  esistenza del sacrificio sacramentale

                  i vari elementi del sacrificio sacramentale

                  essenza del sacrificio eucaristico 

           2.   la presenza sacramentale di Gesù Cristo

             la presenza reale

                 come si realizza la presenza reale

                 culto di latrìa

           3.   la Comunione eucaristica

                 natura ed effetti della comunione

                 necessità e modo di comunicarsi

           4.   la Madre del Figlio di Dio 

                 Maria, fonte del Corpo di Cristo


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Sia lodato e ringraziato ogni momento

Gesù Cristo nel Santissimo Sacramento !

 

Gesù  Cristo  nell’ Eucaristia

piccola  sintesi  teologica

 


parte I    -    DATI  POSITIVI  E  STORICI


i dati biblici

1.   Nell'ultima Cena Gesù ha offerto a Dio Padre il suo Corpo e il suo Sangue sotto le "specie" del pane e del vino; e, sotto questi simboli, li ha trasmessi agli apostoli (che Egli in quella circostanza costituiva sacerdoti del Nuovo Testamento) affinché ne mangiassero e ne bevessero.

Questo sacramento, che anticipa e si identifica con il sacrificio della Croce, Egli lo ha istituito affinché venisse ripetutamente rinnovato nella Chiesa.

(Vedi i seguenti testi:   1 Cor. 11, 23-25;   Lc. 22, 14-20;   Mc. 14, 22-25;   Mt. 26, 26-29;   Gv. 6).

 

i dati patristici e liturgici

2.   Fin dall'inizio – e sempre più chiaramente lungo i secoli – la Chiesa insegna che l'Eucaristia è l'offerta a Dio del sacrificio vero e mistico (misterioso) di Gesù Cristo: nel quale il pane e il vino diventano davvero il Corpo e il Sangue del Signore, il quale si offre efficacemente al Padre, e dal quale coloro che vi si comunicano ricevono il rimedio dei peccati, il segno dell'unità e il cibo della vita eterna.

Lo stesso e unico Dio è da noi creduto realmente presente come Verbo (sempre unito al Padre e al Santo Spirito):  nella Creazione, nella Parola di Dio manifestata agli uomini in parole umane, nell'Incarnazione, nell'Eucaristia, nel Corpo Mistico, nella Grazia.

Quindi. nella Celebrazione liturgica dei Misteri Eucaristici, lo stesso Gesù Cristo si offre a noi come cibo sacrificale sull'altare del Corpo di Cristo e come Parola sull'altare delle Sacre Scritture (cfr Imitazione di Cristo, IV, 11).


parte II    -    ESPOSIZIONE DOTTRINALE


1.   il sacrificio della Messa


l’assemblea 

3.   Non è l’Assemblea dei fedeli che si auto-cònvoca per celebrare l’Eucaristia, bensì è Gesù Cristo che, convocando i fedeli battezzati per celebrare l’Eucaristia, li costituisce in Assemblea.

Mangiando un solo Pane e bevendo da un solo Calice, i fedeli battezzati diventano sempre più uniti nell'unico Corpo Mistico, che è  la Chiesa.


esistenza del sacrificio sacramentale

4.   Nella Messa viene offerto a Dio l'unico e vero sacrificio di Gesù Cristo, mediante la comme- morazione e la ri-presentizzazione del sacrificio che Lui compie una sola volta sulla Croce.


i vari elementi del sacrificio sacramentale

5.   Nel sacrificio della Messa  Gesù Cristo è il sacerdote principale e la principale vittima (hostia).

6.   Il ministro del sacrificio della Messa può esserlo soltanto un sacerdote validamente ordinato (un sacerdozio ministeriale delle donne non è conforme all’istituzione dell’Eucaristia operata da Gesù Cristo).

7.   Insieme con Gesù Cristo–Capo e con il ministro, offre e si offre tutta la Chiesa, corpo mistico di Gesù Cristo: il sacrificio eucaristico è l'atto del Capo nel suo corpo mistico (il sacerdozio comune dei fedeli non abilita all’esercizio del sacerdozio ministeriale, che rimane distinto e insostituibile).

8.   Il sacrificio e il sacramento eucaristico come "materia" ha pane di frumento e vino di uva;  a quest'ultimo prima della consacrazione viene mescolata una piccolissima quantità di acqua, per significare la nostra partecipazione al sacrificio di Cristo.

La "forma" di questo sacramento consiste nelle parole che il Salvatore ha usato per costituire questo sacramento ("questo è il mio Corpo; questo è il mio Sangue"), le quali sono necessarie e sufficienti.


essenza del sacrificio eucaristico

9.     Essenza fisica del sacrificio eucaristico è il rito costitutivo, ossia: il sacrificio eucaristico si compie essenzialmente mediante la duplice consacrazione del pane e del vino, e mediante la consumazione del Corpo e del Sangue, almeno da parte del celebrante.

10.   Esso è un sacrificio spirituale del Cristo totale: una lode a Dio espressa esteriormente, un rendimento di grazie per la creazione e soprattutto per la redenzione, un'espressione privilegiata dell'amore vicendevole tra il Cristo e la Chiesa.

11.   Ma questo atto spirituale prende la forma di una offerta rituale fatta dal Cristo totale, come memoriale sacramentale del sacrificio della croce.

12.   Il sacrificio eucaristico si aggiunge alla Cena e alla Croce come atto della Chiesa che accoglie l'unico sacrificio del suo Capo e ne riceve i frutti.

13.   Quattro sono i fini del sacrificio eucaristico:  la Messa è un sacrificio di adorazione e di ringraziamento a Dio, ma è anche sacrificio di implorazione e di propiziazione per i vivi e i morti.


2.   la presenza sacramentale di Gesù Cristo


la presenza reale

14.   Nell'Eucaristia sono presenti in modo vero, reale e sostanziale il Corpo e il Sangue con l'Anima e la Divinità di Gesù Cristo, e di conseguenza tutto intero il Cristo.

La presenza reale di Gesù Cristo nell'Eucaristia sorpassa sia la capacità della nostra intelligenza, sia le nostre conoscenze, ma è possibile a Dio, e non implica nessuna contraddizione. 

A motivo dell’unità del Figlio col Padre nello Spirito Santo, nell'Eucaristia è presente tutta la Trinità.


come si realizza la presenza reale

15.   Dopo la consacrazione eucaristica non resta più la "sostanza" del pane e del vino, poiché tutta la "sostanza" del pane è "mutata" nel Corpo di Cristo e tutta la "sostanza" del vino in quella del Sangue di Cristo, pur rimanendo le specie del pane e del vino.

È questo "mutamento" che la Chiesa Cattolica, con termine appropriato, chiama "transustan- ziazione".

Nell'Eucaristia il Cristo è presente tutto intero sotto ognuna delle due "specie", e – dopo la separazione o divisione – sotto ogni parte di ciascuna "specie".

Non appena compiuta la consacrazione, subito Gesù Cristo si fa presente.

Il suo vero Corpo permane nelle ostie e nelle particelle (gocce o frammenti) consacrate, che dopo la S. Comunione avanzano o vengono conservate; questo è il fondamento per le Visite al Taber- nacolo, per l’Adorazione eucaristica, per il Viatico agli ammalati o moribondi, e per la Processione eucaristica.

La presenza reale di Gesù Cristo nell'Eucaristia non dipende dalla nostra fede.

 


culto di latrìa

16.   Nel sacramento dell'Eucaristia il Cristo, Figlio unico di Dio, deve essere adorato, anche esteriormente, con un culto di latrìa (adorazione), riservato solo a Dio. 

Nella reliquia della Croce, Gesù Cristo riceve lo stesso culto di latrìa che riceve nell'Eucaristia, a motivo della presenza del suo Sangue sul legno della Croce.


3.   la Comunione eucaristica


natura ed effetti della comunione

17.   I fedeli che si comunicano rettamente, mangiano sacramentalmente il Cristo intero e aumen- tano così la loro unione con Lui, ricevendo un accrescimento di grazia e di carità.

La Comunione spirituale differisce da quella sacramentale per il fatto che nella prima non si assu- me il Corpo e il Sangue di Gesù Cristo, ma solo l'Anima e la Divinità.

Nella Comunione sacramentale, benché con le specie eucaristiche si assuma sia il Corpo e il Sangue sia l'Anima e la Divinità, può non esistere una comunione di spirito (accoglienza del- l'Anima e della Divinità di Cristo) qualora chi riceve non sia spiritualmente accogliente.

18.   Mediante la Comunione eucaristica, ossia con l'uso del sacramento dell'unità in Cristo, è rafforzata l'unione reciproca tra i membri della Chiesa, nutriti dall’unico pane.

Mediante la Comunione noi siamo liberati dalla nostre colpe quotidiane veniali e preservati dal peccato mortale.

19.   La Comunione è pegno della gloria futura e della eterna felicità.


necessità e modo di comunicarsi

20.   La Comunione sacramentale reale non a tutti è necessaria per ottenere la salvezza eterna, né in sé né in forza del comando di Dio.  Ma la Comunione sacramentale reale, o quella in desiderio, per gli adulti è necessaria di necessità di “mezzo”.

21.  Tranne il sacerdote celebrante, i fedeli non sono tenuti a comunicarsi sotto ambedue le specie, né per comando di Dio né per necessità di salvezza.

Può comunicarsi validamente ogni uomo giusto battezzato e nessun altro. Per comunicarsi lecitamente e degnamente sono richieste dal soggetto capace:  lo stato di grazia,  una sufficiente conoscenza dei sacri misteri e la retta intenzione.


4.  la Madre del Figlio di Dio 


Maria, fonte del Corpo di Cristo 

22.   Maria – unica fonte umana del Corpo e del Sangue di Cristo – è per noi la casa, il tempio, il santuario, il tabernacolo, l’arca, il trono, la pisside, l’ostensorio del Verbo del Padre: sia nel mo- mento di concepirlo, sia  nella gloria del cielo, ma anche nella vita eucaristica di Gesù.

                 


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Signore Gesù Cristo,

che nel mirabile sacramento dell’Eucaristia

ci hai lasciato il memoriale della tua Pasqua,

fa’ che adoriamo con viva fede

il santo mistero del tuo Corpo e del tuo Sangue,

per sentire sempre in noi i benefici della redenzione.

Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.

Amen.

 

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